lunedì 29 ottobre 2012

dialogo di un sogno


...mi ritrovai in un bosco, seduto ai piedi di un robusto albero, a contemplare il verde che mi circondava.
improvvisamente lì, dov'ero seduto, si materializzò un lungo corso d'acqua...
improvvisamente, proprio sotto di me, si materializzò un fiume che scorreva e scorreva attraversando tutte le collinette fino a sparire dietro l'ultima a me visibile.
ad un tratto udii una voce..
"cosa cerchi?"
non mi chiesi da dove arrivasse quella voce, tutto mi sembrava stranamente normale, naturale...
risposi: "qual è la strada? Tu la conosci?"
voce: "sì, la conosco...come Tu conosci la Tua"
"come la trovo?" chiesi.
voce: "la trovi con la ricerca..."
"la cerco...sono anni che la cerco ma non arrivo mai da nessuna parte! e sono confuso...e domando, chiedo, cerco risposte ma stento a trovarle e, quando mi sembra di averle trovate, hanno breve durata, si dissolvono...sono illusorie"
voce: "guardati attorno...cosa vedi?"
"un mondo infinitamente vasto" risposi.
voce: "come puoi trovare ciò che cerchi nell'infinita vastità di ciò che pensi di vedere?"
"non lo so, non riesco...mi perdo, non so da dove né come iniziare"
"vieni" disse "avvicinati all'acqua, guarda dentro e adesso dimmi...cosa vedi?"
risposi: "acqua che scorre"
voce: "nient'altro?"
guardai meglio poi dissi: "l'acqua scorre velocemente ma riesco a intravedere il riflesso mosso della mia immagine"
voce: "e nient'altro?"
"nient'altro..."
voce: "allora comincia dalla ricerca nell'infinita vastità di ciò che non vedi..."
"come posso trovare qualcosa che non è visibile?" domandai.
voce: "la vedrai quando la troverai"
tornai a osservare il mio riflesso, distorto dal continuo scorrere dell'acqua e cercai di capire a cosa si riferisse la voce...
osservai con attenzione ma, non riuscendo nemmeno a mettere a fuoco la mia immagine, cominciai a provare fastidio.
e Lei parlò ancora:
"il proprio riflesso non piace mai...sei così distaccato da esso.
lo osservi, sì...ma da lontano, siete separati in un unico corpo.
Lasciati andare!
scorri, come questo torrente, e raggiungi te stesso.
guarda...riesci a vederlo?"
e vidi una sagoma, seduta sul fiume, proprio come me.
continuò: "cosa cerchi? Tu lo sai cosa cerchi, semplicemente te stesso.
l'infinito Te nell'infinito Tutto e l'infinito Tutto nell'infinito Te, questo cerchi..."
e aggiunse: "siete una cosa sola ma ancora la rifiuti; scorri come queste acque e troverai la pace;
lasciati trasportare dalla corrente e raggiungi quell'ombra che tanto ti infastidisce...
raggiungila e diverrete un'unica cosa...fondetevi e le acque si calmeranno, diverranno limpide;
e, quando ti specchierai nuovamente in esse, allora vedrai...sarai capace di vedere.
qual è la strada?
sei Tu, Tu sei la Tua strada, comincia a camminare..."

abbandono

aveva una lunga veste,
lunga e leggera.

ad ogni passo diventava invisibile,
ad ogni passo si riempiva di un soffio.

sembrava una manta,
silenziosa danzava nelle profondità del mare.
sola.

ogni cosa timidamente vibrava al suo passaggio,
quasi venisse sfiorata per sbaglio.

era solo di passaggio...
un respiro,
una gocciolina che scivola dalla sua foglia