03/05/2010
h. 4.00
...bevo una "tisana relax",
con la speranza che faccia almeno qualche effetto.
Scrivo, leggo, attendo che le palpebre degli occhi lentamente si appesantiscano;
il silenzio, il ticchettare incessante dell'orologio,
lo scribacchìo della penna sul foglio di carta;
i miei respiri, i miei sospiri...
di tanto in tanto si sente una macchina passare,
un cane abbaiare, lo scaldabagno rumoreggiare,
di nuovo un'altra macchina passare.
Poi improvvisamente "quell'eco"...l'eco del silenzio,
dove tutti quei suoni dapprima quasi, se non del tutto, impercettibili
adesso rimbombano nella stanza, risuonano in testa
e comincia a farsi sentire quel silenzio accompagnato dal suo eco...
il ticchettare dell'orologio, passa un'altra auto,
la penna strofina sul foglio,
mi gratto la spalla, ascolto il mio respiro...
volto la pagina, il fruscio della carta;
e ancora quel ticchettare, tic-tac tic-tac...
ad ogni "tic-tac", il ticchettio diventa sempre più forte,
mi punzecchia ritmicamente in testa.
Le palpebre non accennano a chiudersi...
nemmeno quel tipico "chiudersi-riaprirsi" lento e pesante che precede il sonno;
quello che ti fa posare il libro o il quaderno,
che ti offusca la vista e che ti rende incapace di proseguire...
quando, stanco, spegni la luce della lampada sul comodino vicino al letto
e scivoli un pò più giù,
porti la coperta fino al collo, fino alle orecchie,
trovi la posizione più comoda, abbracci il cuscino,
fai un respiro profondo...
cominci a viaggiare con la mente, i pensieri ti si accavallano,
cerchi di coglierne qualcuno e aspetti quel "niente" che ti fa arrendere al sonno.
Forse dovrei provarci lo stesso, anche senza quel chiudersi e riaprirsi...
chiudersi e riaprirsi...
ascoltare l'eco del silenzio, tramutarlo in una dolce melodia,
una ninna nanna e farmi avvolgere completamente da esso finchè non m'addormento.
Poso il quaderno e la penna,
scivolo un pò più giù,
tiro un pò più sù la coperta,
faccio un respiro profondo,
osservo il tetto della stanza, poi l'orologio: le 4.44...
torno a fissare il tetto...non ho sonno!
sono stanca, spengo la luce, mi rigiro e abbraccio il cuscino...
ascolto l'eco del silenzio...
i pensieri entrano ed escono dalla mia mente,
sembra quasi che si divertano.
All'improvviso si mettono a "giocare" più velocemente..
non riesco a seguirli più..
allora li lascio lì, a divertirsi per i fatti loro...
li lascio andare...mi lascio andare...
notte.
h. 4.00
...bevo una "tisana relax",
con la speranza che faccia almeno qualche effetto.
Scrivo, leggo, attendo che le palpebre degli occhi lentamente si appesantiscano;
il silenzio, il ticchettare incessante dell'orologio,
lo scribacchìo della penna sul foglio di carta;
i miei respiri, i miei sospiri...
di tanto in tanto si sente una macchina passare,
un cane abbaiare, lo scaldabagno rumoreggiare,
di nuovo un'altra macchina passare.
Poi improvvisamente "quell'eco"...l'eco del silenzio,
dove tutti quei suoni dapprima quasi, se non del tutto, impercettibili
adesso rimbombano nella stanza, risuonano in testa
e comincia a farsi sentire quel silenzio accompagnato dal suo eco...
il ticchettare dell'orologio, passa un'altra auto,
la penna strofina sul foglio,
mi gratto la spalla, ascolto il mio respiro...
volto la pagina, il fruscio della carta;
e ancora quel ticchettare, tic-tac tic-tac...
ad ogni "tic-tac", il ticchettio diventa sempre più forte,
mi punzecchia ritmicamente in testa.
Le palpebre non accennano a chiudersi...
nemmeno quel tipico "chiudersi-riaprirsi" lento e pesante che precede il sonno;
quello che ti fa posare il libro o il quaderno,
che ti offusca la vista e che ti rende incapace di proseguire...
quando, stanco, spegni la luce della lampada sul comodino vicino al letto
e scivoli un pò più giù,
porti la coperta fino al collo, fino alle orecchie,
trovi la posizione più comoda, abbracci il cuscino,
fai un respiro profondo...
cominci a viaggiare con la mente, i pensieri ti si accavallano,
cerchi di coglierne qualcuno e aspetti quel "niente" che ti fa arrendere al sonno.
Forse dovrei provarci lo stesso, anche senza quel chiudersi e riaprirsi...
chiudersi e riaprirsi...
ascoltare l'eco del silenzio, tramutarlo in una dolce melodia,
una ninna nanna e farmi avvolgere completamente da esso finchè non m'addormento.
Poso il quaderno e la penna,
scivolo un pò più giù,
tiro un pò più sù la coperta,
faccio un respiro profondo,
osservo il tetto della stanza, poi l'orologio: le 4.44...
torno a fissare il tetto...non ho sonno!
sono stanca, spengo la luce, mi rigiro e abbraccio il cuscino...
ascolto l'eco del silenzio...
i pensieri entrano ed escono dalla mia mente,
sembra quasi che si divertano.
All'improvviso si mettono a "giocare" più velocemente..
non riesco a seguirli più..
allora li lascio lì, a divertirsi per i fatti loro...
li lascio andare...mi lascio andare...
notte.